Rifiuti verdi? No, grazie

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Forse non tutti sanno che i residui di potature, lo sfalcio del prato, le foglie secche, tutto quello che “esce” dal nostro giardino e che spesso abbiamo bisogno di eliminare non sono rifiuti, ma solo ad alcune condizioni.
Il giardino, sappiamo bene, che con le cure giuste può darci tante soddisfazioni. Le nostre piante che crescono, fioriscono, fruttificano sono organismi viventi che ci offrono tutto. Ma ogni tanto questa crescita rigogliosa produce anche rifiuti. Già, questa massa (meglio chiamarla biomassa) a volte è da contenere (vedi potature), a volte da tagliare con una certa frequenza (vedi manutenzione del verde), a volte semplicemente si rinnova, come le foglie che cadono in autunno. Il risultato sembra sempre lo stesso: rifiuti verdi da smaltire. In sacchi o direttamente caricati su un autocarro, sono una montagna di biomassa prodotta grazie a luce, acqua e anidride carbonica che deve essere allontanata, per essere avviata a recupero, come fanno le ditte specializzate come noi che rispettano la normativa ambientale (n.d.r.: chiedi sempre dove finisce il tuo rifiuto).
Così il nostro rifiuto verde inizia il suo viaggio, di trasferimento in trasferimento per raggiungere gli impianti di compostaggio, dove i rifiuti verdi verranno trasformati in compost, l’ammendante vegetale alla base dei terricci normalmente usati. E che magari, qualche mese dopo useremo anche noi nel nostro giardino. Un ciclo virtuoso dei rifiuti che si chiude, certo ma un po’ troppo lungo e dispendioso (pensate che dalle nostre zone gli impianti più vicini sono in Piemonte!).
Dal 2016 però la normativa è cambiata. Il Codice dell’ambiente infatti esclude dal campo di applicazione tutti gli sfalci e le potature provenienti dalle attività agricole, comprese quelle di giardinaggio a condizione che vengano utilizzati in normale pratiche agricole o per la produzione di energia da tale biomassa.
Quindi la legna di potatura può finire nella propria stufa di campagna (ma anche in quella del vicino o di chiunque giudichi legna buona da bruciare il ramo del nostro vecchio albero). Purtroppo nelle nostre zone non ci sono impianti di produzione di energia da legna (biomassa) di questo tipo e l’interesse per questa destinazione si limita all’uso privato di legna di pregio (olivo, leccio).
La legna di minor pregio (che non vuole nessuno) e di diametro di 10/15 cm può essere ridotta in piccoli pezzi di pochi centimetri (cippatura), grazie all’uso di attrezzature dedicate, come il nostro biotrituratore.
Questo nuovo materiale, usato tal quale, verrà distribuito sul terreno come pacciamatura sotto le siepi e le altre piante (un coperta che limita la crescita delle erbacce, concima il terreno e ne migliorare la struttura).
Ma anche gli altri rifiuti verdi che non bruciano così bene (come l’erba e le foglie), possono darci ancora qualcosa (ed evitare di girare in lungo e largo per l’Italia inquinando). La soluzione è il compostaggio verde. In cumulo o in una compostiera apposita, anche costruita col fai da te, trasformerà dopo pochi mesi foglie, erba, piccoli rami, in un compost casalingo, di qualità eccezionale, in grado di restituire al terreno e alle nostre piante quello che gli era stato tolto. E così (sì che) si chiude il ciclo. Altro che rifiuti.

Contattaci, possiamo aiutarti a migliorare la gestione dei tuoi rifiuti verdi: con semplici consigli sul compostaggio, costruendo la tua compostiera personale o trasformando sminuzzare i tuoi rifiuti verdi in materiale da pacciamatura o da compostare.

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12 motivi per piantare un albero

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Alcune ragioni sono scontate, altre un po’ meno. Gli alberi fanno parte della nostra esistenza da sempre. Sono alla base del sistema equilibrato che permette alla vita di prendere forma su un pianeta. Ogni tanto è cosa buona e giusta rendergli grazie e capire a fondo in che modo permettono la nostra sopravvivenza.

1. Gli alberi e il clima

Aiutano a mitigare l’effetto serra, assorbendo per tutta la vita anidride carbonica e quindi anche le emissioni climalteranti di origine antropica.

2. Gli alberi producono ossigeno

Grazie alla respirazione cellulare, gli alberi intrappolano CO2 ed emettono ossigeno nell’atmosfera. La CO2 si trasforma in sostanza organica, che diverrà a sua volta suolo fertile. Un albero produce in media 20-30 litri di ossigeno al giorno, ogni uomo necessita in media di 300 litri di ossigeno al giorno.

3. Gli alberi puliscono l’aria

Sono in grado di filtrare il particolato e gli inquinanti presenti nell’aria, le loro foglie infatti intercettano sostanze dannose come l’anidride solforosa e il biossido di azoto.

4. Gli alberi puliscono l’acqua

Riducono il flusso della pioggia, incrementando le falde freatiche ed impedendo agli inquinanti di arrivare al mare.

5. Gli alberi prevengono l’erosione del suolo

Le radici penetrando nel terreno, in particolar modo sui versanti di montagne e colline, mantengono il suolo coeso, impedendo a quest’ultimo di franare.

6. Gli alberi abbelliscono giardini, parchi e città

E fanno bene alla salute psicofisica. È provato che il verde rilassa, rinfranca, rincuora.

7. Gli alberi regolano la temperatura

Producono ombra e assorbono la luce solare, raffrescando l’estate. D’inverno sono in grado di mitigare i venti più freddi.

8. Gli alberi producono legno

Fino a pochissimi anni fa, il legno proveniente dalle diverse specie, accompagnava qualsiasi attività umana. Dall’industria alla mobilità, dall’edilizia allo svago, dal riscaldamento alla meccanica.

9. Gli alberi aumentano la biodiversità

Fanno da riparo a decine di specie animali. Uccelli, insetti, roditori. Interi ecosistemi si basano sulla loro ecologia.

10. Gli alberi fanno crescere sani i bambini

I bambini hanno bisogno di alberi su cui arrampicarsi per non perdere il loro lato selvaggio e il contatto con l’ambiente. La scoperta della natura favorisce le capacità motorie dei bambini, lo sviluppo cognitivo e intellettuale e la fantasia. È stato rilevato che i bambini che giocano a contatto con alberi e prati si comportano in modo più creativo.

11. Gli alberi sono una memoria storica

I più antichi alberi hanno centinaia se non migliaia di anni e portano dentro il loro tronco i segni del tempo. Temperature, siccità, quantità di sostanze nutritive. Da un tronco si può capire il passato.

12. Gli alberi sono la nostra memoria storica

Una volta piantato un albero, molto probabilmente, questo sopravviverà a noi e ai nostri figli. Un autentico lascito per l’intera comunità.

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